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Fin dall'epoca carolingia - con Rabano Mauro e Alcuino di York - la Chiesa è intervenuta sulla formazione intellettuale dei sacerdoti e dei religiosi. Questo tema è stato approfondito dai Concili (Trento e Vaticano II). Decisivo è stato il contributo di papa Benedetto e di papa Francesco. Questo testo è il primo nel suo genere: ripercorre l'attenzione che i Frati Predicatori, i Domenicani, hanno avuto per la formazione intellettuale. Questa non è né un mero apprendimento di nozioni, né un esercizio accademico di dialettica o di retorica, né è destinata all'erudizione. San Domenico ha considerato lo studio come il mezzo privilegiato per realizzare il fine della predicazione del Vangelo, anche sulla scorta di Gregorio Magno: «Così i libri sono le nostre armi, e senza i libri nessun frate potrebbe affrontare con successo la predicazione o l'ascolto delle confessioni». Padre Daniele Drago - sotto più punti di vista, storico, giuridico-canonico, ecclesiologico - descrive il ruolo di chi è deputato alla formazione spirituale, religiosa e umana dei giovani frati.